L’importanza dell’udito alla guida

E’ stata una recente tavola rotonda a portare ancora una volta alla ribalta la ricerca di metodi più efficaci per determinare le facoltà di percezione di chi si accinge a prendere o rinnovare la patente. Lo sponsor di questa iniziativa è stato il Presidente dell’ACI Enrico Gelpi, intervenuto insieme al Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati Mario Valducci e il Presidente della Fondazione ANIA per la sicurezza stradale Aldo Minucci.

Il problema della parziale sordità rischia di diventare nei prossimi anni una vera e propria piaga sociale, l’invecchiamento della popolazione (che oggi, con l’allungamento della vita media, ci fa notare la presenza di un numero assai alto di “anziani” al volante) in futuro richiederà un esame più approfondito per misurare le capacità uditive poiché molti automobilisti anziani, a causa delle ridotte capacità uditive, potrebbero rappresentare un pericolo per la sicurezza propria e degli altri utenti della strada. Questo fenomeno non va sottovalutato nemmeno tra i giovani, moltissimi dei quali affetti da ipoacusia senza esserne a conoscenza.

Oggi la legge italiana, al momento di prendere la patente o per il suo rinnovo, dà molta importanza all’esame della vista rispetto a quello dell’udito in cui si limita a chiedere come unico requisito d’idoneità il riuscire a percepire una conversazione ad almeno due metri di distanza (anche se, nella grande maggioranza dei casi, non viene effettuato alcun tipo di test) considerando la “prova superata” durante il semplice scambio di opinioni tra paziente e medico. Dati alla mano si è infatti dimostrato che solo il 43,5% di chi ha ottenuto o rinnovato la patente di guida è stato sottoposto ad un autentico e approfondito esame delle proprie capacità uditive.

Da una ricerca effettuata da nord a sud Italia si evince che il 67% della popolazione ha difficoltà a sentire bene e tra questi, almeno il 50% non si è mai reso conto di avere queste difficoltà uditive. Questi problemi purtroppo portano a distrazione (che è la causa della maggior parte degli incidenti stradali), ed infatti è stato dimostrato come gli individui affetti da parziale sordità non comprendano i bollettini radiofonici sul traffico (20,5%) e che una media del 17% si distragga non percependo la conversazione con gli altri passeggeri girandosi verso il suo interlocutore per comprendere meglio le sue parole.

(fonte Atzeni INFORTUNISTICA STRADALE)